giovedì 19 dicembre 2019

Uomini e maree pubblicato in ebook

Uomini e maree è uno dei testi a cui sono intimanente più legato. L'ho scritto tra il 2000 e il 2001 spinto da una grande sofferenza interiore. Parla della fatica di vivere, delle proprie origini negate, ripudiate, riscattate, ma non per questo meno presenti, meno condizionanti, meno amate. Parla di come si è e di come si diventa, di quanto si cambia per essere altro da ciò che siamo nati, di quanto costa riscattarsi dal destino già scritto dalle proprie radici, un fato misero, temuto, e parla di come pur riuscendoci la felicità non arrivi mai, come se fosse rimasta laggiù, ad attendere, nel luogo dal quale si è voluto fuggire.



Un giudice, un procuratore per l'esattezza, in preda a una profonda crisi esistenziale, tentando di fuggire una sofferenza divenuta insostenibile, decide di compiere un viaggio all'interno della realtà che lo circonda e della quale sente di non far parte, avulso com'è, prigioniero di ferree regole borghesi, dal mondo della strada. E così, con lo spirito del viaggiatore, inizia le proprie peregrinazioni nella notte, dentro a una città come Genova in cui niente, dopo le venti, è come sembra di giorno. Durante questa vita notturna, densa di avventure che la mentalità borghese definirebbe, coi suoi giudizi inappellabili, come minimo immorali e indecenti, l'uomo incontra Sophie, una prostituta, con la quale riscopre sorprendentemente l'amore, e con esso le proprie radici, molto prossime a coloro che caccia di giorno, lontanissime da quelle di coloro che lo circondano nelle stanze del tribunale, di casa sua o dei suoi amici. Quelle radici che gli derivano dall'essere nato in una famiglia disadattata, dalla quale si è riscattato studiando duramente, ma che tutti gli hanno sempre fatto sentire addosso come un indelebile marchio d'inferiorità. Ma amare una prostituta non è uno scherzo, e tante sono le conseguenze a cui va incontro esponendosi in prima persona, finendo infine per usare il suo potere di procuratore, ben oltre i limiti imposti da quella stessa legge che deve far rispettare, pur di vincere la partita con il suo sfruttatore. Durante tutto questo tempo il giudice capirà di sè molte cose, prenderà coscienza del proprio intimo modo di essere, della sua natura, e come in una specie di viaggio iniziatico troverà infine il coraggio di cambiare tutto, di guardare in faccia se stesso, d'abbandonare per sempre la società ipocrita dei borghesi, con la sua apparenza e le sue maschere, e ricominciare. Libero oramai dalla paura dell'incertezza, iniziare una nuova vita in cui nessuno, mai più, dovrà pretendere da lui di essere un altro.

Il romanzo è acquistabile online in formato epub su tutti i principali store al prezzo di EUR 0,99
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Sangue De Lorca pubbliacto in ebook

Sangue De Lorca nasce nel 1994 ed è il mio primo romanzo. Dopo anni di poesia, di sperimentazioni linguistiche, di riflessioni e ricerche, fuori e dentro di me, sentii di poter esprimere in prosa ciò che sentivo. Farlo attraverso una storia, i suoi protagonisti, le loro nature, semplicemente. Ma questo era solo l'antefatto teorico, ingenuo, e la reltà, si sa, è tutta un'altra storia. Nel farlo infatti capii ben presto che scrivere in prosa è prima di tutto dare vita a persone, riconoscere l'autonomia della loro mente, e fornirgli un'occasione per vivere. Il resto è solo un dovere di cronaca.



Qualsiasi cosa, qualsiasi rapporto umano, qualsiasi persona ha in sé l'uno e il suo doppio nascosto, il suo segreto. Sangue De Lorca è un romanzo sulla doppiezza della vita. Racconta il frammento più importante della vita, in un certo senso l'iniziazione ad essa, di un giovane, bello e ricco nobile senese, il conte Adalberto De Lorca. Orfano di entrambi i genitori fin da tenera età, dopo un'infanzia trascorsa in un collegio in Svizzera, e dopo gli studi compiuti negli Stati Uniti, decide di tornare in Italia per abitare nell'antico palazzo di famiglia nel centro di Siena. Qui, dopo cinque anni vissuti interamente in un alveo quasi fuori dal tempo, tra le stanze silenziose di quel palazzo e le opere d'arte in esse gelosamente racchiuse, si presentano all'improvviso due graziose ragazze che pur ignorando l'esistenza l'una dell'altra, sebbene profondamente diverse, si assomigliano in modo impressionante. Il giovane nobile resta fin da subito ammaliato dalla loro doppiezza e finisce per vivere con entrambe, così diverse e così uguali, una storia di passioni e di sensi, non scevra però da conflitti profondi e da tormentati sospetti che generano in lui, in un crescendo ineluttabile, un potente ed indefinibile senso di colpa. E più la storia prosegue, più il sospetto cresce, più prende vita un tarlo tenacissimo che lo divora spingendolo a dubitare senza tregua della vera identità delle ragazze, di tutto ciò che dicono, dei loro sentimenti, e in ultimo, di se stesso e della propria creduta rettitudine. Costretto infine ad indagare su di loro, spinto in questo oltre che dalle proprie sofferenze interiori anche dalla palese disapprovazione morale del suo domestico convivente, Orso Guarneschi, il conte De Lorca scoprirà di sé e della sua famiglia una verità che condizionerà da quel momento in poi tutta quanta la sua vita; e di essa il suo futuro, il suo presente, fino all'anima del suo passato, fino alle sue origini. Sino a trovarsi dinanzi al vero, ed ancora sconosciuto, Sé stesso.

Il romanzo è acquistabile online in formato epub su tutti i principali store al prezzo di EUR 0,99
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Maktra pubblicato in ebook

E' il mio romanzo più importante. Iniziato nel '96 non so bene quando l'abbia finito. Forse nella sua versione definitiva solo qualche mese prima della sua prima, sfortunata edizione. L'ho amato fin da subito e sono occorsi anni e anni per placare l'eco di quel mondo in me. Maktra non è solo un romanzo, è uno scorcio verso una realtà interiore che teniamo nascosta, o esorcizziamo con riti scacciapensieri. Nessuno di noi è davvero pronto alla solitudine assoluta e al senso di una vita che potrebbe non esserci realmente. Maktra mi ha aiutato moltissimo a trovare in me, solo in me, l'eternità del momento.



E' una strana e troppo fredda sera d'autunno, il mondo viene scosso dalla notizia di una scoperta scientifica sconvolgente: Dio non esiste. Iniziano il caos e il disordine che investono in maniera repentina il protagonista del romanzo. Il reale cambia drasticamente, e non vi è più morale nè legalità; in assenza di Dio, della sua primigenia forza legislativa, tutto è permesso. Dilaga, in assenza di regole, l'anomia assoluta, la guerra di tutti contro tutti, mentre esplode il travaglio interiore di Francesco, ex restauratore, vittima di un duplice e perverso gioco della parti ordito da due donne, Lucia e Margherita, simbolo dell'eterna lotta tra la banalità del bene e la radicalità del male. Questo sullo sfondo di una dittatura militare e dell'esercizio di un forza bruta che cercherà, invano, di rimettere ordine in un mondo ormai abbandonato dall'idea del divino. Certamente un romanzo distopico, anomico, comunque in grado di dimostrare quanto sia irrinunciabile per ogni uomo il concetto di assoluto, il proprio senso profondo, la rassicurante presenza di un Dio, qualsiasi Dio, che promette l'esistenza di Qualcosa di superiore, di uno Scopo alto, di una Giustizia Suprema. Un romanzo in grado di dimostrare, senza alcuna possibilità d'appello, quanto l'uomo, nonostante tutto, sia ancora incapace di costruire un mondo che basti e dia un senso a se stesso.

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Rivoluzione minima pubblicato in ebook

Rivoluzione minima nasce nel 1995 sulla spinta di un mio grande disagio. Disagio indefinibile, liquido diremmo oggi, senza contorni, senza definizione. Che senso ha il tempo che trascorro? E' il mio tempo o il tempo che altri impongono su di me? E io, in tutto questo, dove sono? Chi sono? Esisto veramente? Ne ho sentore?

Risvegliarsi come da un incubo ed avere d'un tratto chiaro non tanto le cose da fare, quanto il senso del proprio tempo. Trarre dai minuti la forza, dalle ore la visione dei gangli movimentare la realtà dei mille mondi inconciliabili corrispondere ai mille volti che conosciamo, e forti di quella forza, consci di quella trama, avere il sentore di uno scopo. Attendere in pace ogni giorno la notte posarsi ai piedi del letto ed infine assopirsi come se quel giorno fosse davvero l'ultimo, presentando ai nostri occhi il meglio di noi stessi, l'ombra che forse sopravvivrà. Rivoluzione minima s'addentra nel disagio del vivere attraverso una storia che si snoda tra sogni e misteri, amori e tradimenti, amicizie e passioni, e dove, attraverso tutto questo, la vita riconcilia a se stessa l'uomo che ha non ancora smesso di cercare. Il romanzo contiene il racconto a posteriori della breve vacanza di due coppie di amici che per scappare per un po' da Milano e dalla sua quotidiana tirannia, decidono di trascorrere qualche giorno d'autunno su un'isola del Lago Trasimeno. Là, totalmente immersi in un paesaggio lieve e serafico, quasi irreale, verranno a sapere dell'esistenza di un fantasma incontrando un uomo, all'apparenza folle, che pare credervi fermamente. Ma là, in quella dirompente leggerezza, incontreranno anche le debolezze dei loro rispettivi rapporti di coppia e si ritroveranno infine a cercare, assieme all'irresistibile verità sul fantasma e sulla morte, l'altrettanto irresistibile sprazzo di felicità da rubarsi alla tristezza, il desiderio di una fuga proibita e sensualmente invocata dall'intrinseca ambiguità della loro amicizia, in un gioco incolpevole chiamato da sempre voglia di vivere.

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martedì 8 gennaio 2013

Pubblicato "Primus Acto"


L’amore dannato è il mantello con cui il Male scalda il gelo dell’anima.
Chi ha la sventura di non sapersi sottrarre a quel calore è perduto, entra nella ragna di un destino scritto da forze maligne che lo governeranno senza tregua fino al compimento del Primus Acto, dell’oscuro disegno. Fino a vedere gli occhi del predatore che lo aspetta.

Gli occhi di Beatrice Lunãs conficcati nelle mente di Ramon Ademar.

Ramon ci ha raccontato questo amore e ora sta a noi giudicare, se possibile. Alcuni ritengono che Ramon Ademar sia completamente pazzo, e forse hanno ragione. Se però avessero torto, ebbene, dopo aver letto il suo racconto dovremmo ammetterlo: riusciremmo d’un colpo a spiegarci il perché di un mondo alle volte tanto crudele.

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Tutte le recensioni nel blog sono graditissime.






"Il male cos’è?”

Alla banalità di questa domanda spesso si risponde con altrettanta banalità: è il contrario del bene, è una parte dell’animo umano, è una costruzione morale, è una definizione teorica priva di fondamento empirico… Ma se si domanda “Il male dov’è?”, ecco allora che la mente subito si mette a cercarlo. Sta nell’egoismo impenitente, sta nella capacità tutta umana di uccidere il proprio simile per il proprio piacere, sta nelle ideologie che sopprimono i nemici, i diversi…

In realtà il male sta nella mente, talvolta è la mente, germina e può annidarsi ovunque dentro di noi. Il male è nell’amore, è nell’odio, è nel coraggio, è nella paura, e allo stesso tempo il male è amore, è odio, è coraggio, è paura. E ciò che diversifica il male, da ciò che male non è, appartiene unicamente allo scopo che esso persegue. Se tutto il resto persegue di volta in volta scopi diversi, il male tende unicamente alla propria affermazione contro quella di chiunque altro lo impedisca. Il male è, in una parola, sopraffazione. Il male sta, tutto quanto, nella sopraffazione. E l’amore non ne è indenne, neppure quello irrinunciabile, neppure il più grande, l’unico della vita.

Primus Acto ci parla di un simile amore e ci svela il Male, racconta di come sia facile caderne preda, e di come una volta caduti sia altrettanto facile finire per servirlo per non lasciarsi sopraffare.

Chi di voi ha fatto qualcosa di sbagliato, correndo dietro a ciò che credeva giusto, può capirlo. Chi invece non ha sbagliato mai, non ha alcun bisogno d’interessarsi al racconto di Ramon Ademar, protagonista di Primus Acto. Lui stesso, uomo dabbene, prima di conoscere Beatrice Lunãs mai avrebbe immaginato di raccontarci un giorno la storia della sua irrimediabile dannazione.






giovedì 20 maggio 2010



Romanzo italiano è la proposta di un manifesto politico, è un cannocchiale con cui guardare al futuro, è un aiuto a capire ciò in cui crediamo profondamente, al di là di ciò che troppo in fretta è stato liquidato come ideologia.

Romanzo italiano è la trascrizione di un dialogo sulla realtà italiana e sulla politica tra una giovane studentessa universitaria e un anziano docente, chiamato semplicemente prof.

Nel Romanzo italiano si parla di Politica, e non di Monti o del PD, della Lega o del PDL, dell’UDC o del Movimento 5 Stelle. Volutamente non troverete citato il nome di alcun politicante, sia per non dargli troppa importanza, sia perché oramai ognuno di loro, nessuno escluso, appartiene al passato.

Romanzo italiano parla solo di futuro, di scenari possibili, di ciò che crediamo e di ciò che hanno voluto non credessimo più. Romanzo italiano, tra tutti i testi contemporanei che trattano di politica, invero pochissimi, è il più pericoloso perché costringe a riflessioni libere e senza padrone, riavvicinando chi lo legge al sacrosanto diritto di pensarla come vuole e di pretendere un avvenire in grado di dare risposta all’impellente, cogente, insopprimibile bisogno di giustizia.

So che non abbiamo tempo, so che è dura leggere un file di 80 pagine, so che di solito diamo poca importanza a ciò che troviamo su Internet, rispetto a ciò che troviamo in edicola o in libreria. Lo so benissimo. Ma anche chi detiene il potere lo sa, e ride. Ride dei tentativi di far passare nuove idee, di indurre la libera riflessione, di creare coscienze autonome. Ride e se la ride convinto che è tutto inutile. Credo perciò che il primo gesto davvero rivoluzionario oggi in Italia sia dimostrare di essere ancora liberi, liberi dentro. Liberi di pensare liberamente.

Cedo il testo gratuitamente per la libera diffusione sotto licenza CC (Creative Commons) e chiunque di voi, se lo vuole, può inviarlo a chiunque altro. Scaricatelo gratis dal sito E-Book cliccando sulla copertina (RJ)



(Avverto che ho attivato la funzione di moderazione per evitare la pubblicazione automatica di post che niente hanno a che fare con il libero confronto e il reciproco rispetto delle opinioni altrui)